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SLEDGE-HOCKEY e "ARMATA BRANCALEONE"

OBIETTIVO TORINO 2006

di Daniela COLONNA-PRETI

"I pattini dello slittino che graffiano feroci il ghiaccio.
Lo stick metà arpione e metà mazza.
Il disco impazzito per la velocità.
Due porte, tre arbitri, dodici giocatori
che non hanno paura dello scontro fisico pur di segnare nell'area avversaria.
Uno sport entusiasmante e spettacolare
che a Torino avrà come protagonista, per la prima volta, anche l'Italia."

(http://www.paralympicgames.torino2006.org/)

Il 2003 resterà nella storia della FISD - Federazione Italiana Sport Disabili come l'anno in cui è nato in Italia l' ICE SLEDGE-HOCKEY (ovvero "Hockey su ghiaccio su slitta").

E già nella stagione 2003-2004 è stato organizzato a Varese il "1° Torneo Nazionale FISD di Sledge-Hockey per rappresentative regionali", che ha sancito l'incredibile lavoro effettuato da alcune società sportive e dai rappresentanti regionali FISD di Piemonte, Alto Adige e Lombardia per lanciare questa disciplina.

Questo 1° Torneo è stato vinto dalla squadra lombarda ("ARMATA BRANCALEONE"), che si è imposta sui piemontesi "TORI SEDUTI" e sulla compagine altoatesina ("SUDTIROLER EAGLES"), ma la vittoria dell'una o dell'altra rappresentativa non era l'obiettivo di chi, come me, si è tanto adoperato per avviare questo nuovo sport in Italia.

Abbiamo dovuto vincere lo scetticismo di chi pensava che non si potesse creare una squadra utilizzando atleti provenienti da altre discipline sportive, superare la perplessità di chi riteneva che non potesse essere appassionante e spettacolare un "hockey" diverso da quello giocato in piedi, vincere i campanilismi societari, affrontare una disciplina a noi completamente sconosciuta, reperire giocatori, impianti, attrezzature, allenatori.

Ho capito che potevamo farcela quando ho visto gli atleti partecipare a tutti gli allenamenti, nonostante si svolgessero di mercoledì sera tardi o di sabato, e quindi durante o dopo una dura settimana lavorativa..quando ho visto che al primo nucleo di 6 si avvicinavano altri ragazzi interessati. quando ho visto che l'entusiasmo dilagava, e avvolgeva nella nostra scia altre persone, amici e sostenitori.

Ho capito che eravamo una "squadra" quando ciascuno degli atleti ha cercato di dare il suo contributo secondo le sue capacità per il bene di tutti: chi eseguendo la personalizzazione di slittini e stecche, chi cercando sponsor, chi creando un nostro sito web, chi guidando il pulmino nelle trasferte.

Ricordo le prime volte in cui ho utilizzato il termine di "Armata Brancaleone", per condensare emblematicamente in questo termine tutta la nostra voglia di farcela e tutte le nostre difficoltà, per spronare i ragazzi a dare il meglio di sè.. Intorno a questo nome abbiamo costruito la nostra squadra, abbiamo lottato per stare insieme e per poterci allenare, abbiamo cercato un'occasione per dimostrare che "comunque" è possibile divertirsi e farcela!

Queste, in breve, le date importanti della storia dello sledge-hockey in Italia, viste e vissute dal punto di vista dell'"ARMATA BRANCALEONE":

OBIETTIVO: TORINO 2006
Appuntamento con le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali, competizioni riservate ai disabili.
Come nazione ospitante i Giochi, l'Italia avrà il diritto di partecipare con una sua rappresentativa alle qualificazioni dell'ICE SLEDGE-HOCKEY (o Hockey su slitta).
Questa è stata la motivazione che ha portato la FISD a promuovere anche in Italia questa spettacolare disciplina che nessuna società per disabili aveva mai praticato fino al 2003.

FEBBRAIO 2003:
Al 1° incontro sul ghiaccio organizzato a Varese dalla POLHA e dalla FISD partecipano una ventina di atleti da tutto il Nord Italia, interessati a provare questa nuova disciplina. E' un successo!

MARZO 2003:
A Torino Tiziana Nasi (Presidente, oltre che della FISD Piemonte, anche del Comitato Paralimpico Torino 2006) costituisce la 1 a squadra di hockey su slitta, e - grazie ai contatti con la Norvegia che vanta lunga esperienza in questo sport - riesce in poco tempo a dotare gli atleti piemontesi di slittini e attrezzature per giocare.

SETTEMBRE 2003:
Nel Gruppo Sportivo SGKS Bolzano l'entusiasmo sostenuto dalla nota tradizione altoatesina nell'hockey e dai vantaggi di una regione a statuto speciale, motiva il gruppo dirigente a raccogliere la sfida. Quindici gli atleti interessati che, dotati in breve dell'equipaggio necessario, hanno potuto iniziare gli allenamenti.

DICEMBRE 2003:
Dopo mesi di faticoso "assemblaggio" si costituisce anche la squadra lombarda, denominata fin dai primi giorni "Armata Brancaleone" a causa della scarsità di mezzi e della precarietà della sua stessa origine. Slittini, protezioni, caschi, maglie, stecche.. tutto ci viene prestato da Giuliano Uccelli dell'Hockey Club Visconteum Milano e dalla FISG -Fed. Italiana Sport Ghiaccio Lombardia. Nata quasi per scommessa ma fortemente motivata, la squadra raccoglie atleti da varie Società lombarde (POLHA-Varese, OSHa-Como, POP'84-Milano), sostenitori e amici sempre più numerosi.

FEBBRAIO 2004:
Ad appena un anno dal 1° incontro "open" a Varese, tre squadre partecipano a Brunico ad uno stage con il CT nazionale Andrea Chiarotti. Due giorni molto proficui di allenamenti e analisi delle regole di gioco. Che si sia pronti per giocare davvero?

APRILE 2004:
A Varese la POLHA organizza il "1° Trofeo Nazionale FISD di Sledge-Hockey". In due giorni di partite è proprio la squadra ultima nata, l'Armata Brancaleone, ad affermarsi sugli avversari, i piemontesi "TORI SEDUTI" e gli altoatesini "SUDTIROLER EAGLES". Grande entusiasmo nella compagine lombarda, che guarda con ottimismo al futuro.

SETTEMBRE - DICEMBRE 2004:
Bisogna prepararsi ad affrontare il 1° Campionato vero e proprio.
I problemi da risolvere ancora una volta sono tanti: realizzare i nuovi slittini, trovare spazi ghiaccio possibilmente a titolo gratuito visto che le nostre risorse finanziarie sono veramente esigue, reperire contributi e sponsorizzazioni per poter affrontare serenamente una stagione che vedrà, ancora una volta, le due squadre nostre "avversarie" avvantaggiate per mezzi e risorse.

Ma siamo pronti a ripartire con l'entusiasmo che ci ha contraddistinto fin dall'inizio!

Facciamo un breve "check-up", dunque:

GLI ATLETI... Ci sono tutti! La squadra è al gran completo: non abbiamo perso nessuno per strada, anzi, abbiamo 2 ragazzi nuovi da inserire! Da noi non servono gli ingaggi per avere voglia di far fatica e imparare a giocare!

L'ALLENATORE: Durante l'estate si è documentato, ha approfondito i regolamenti di questo strano hockey che si gioca da seduti e con due mazze. Ha voluto provare anche lui uno slittino e la sua osservazione è stata: "Ma si fa una fatica terribile a spingersi su questo coso!". Ora forse si renderà conto del motivo per cui i tempi di reazione e di spostamento sul ghiaccio degli atleti che giocano seduti sono più lunghi di quelli che possono giocare in piedi!

L'ATTREZZISTA: Anche lui è rimasto al nostro fianco, pronto ad affilare le lame, ad aggiustare le stecche, ad avvitare i ramponi, a piegarsi cento e cento volte per aiutare uno o l'altro degli atleti.

I VOLONTARI: sempre più numerosi e indispensabili! Ma vi rendete conto di cosa significa, realmente, un allenamento o una partita di hockey giocata da ragazzi in carrozzina? Pur essendo validissimi atleti, occorre aiutarli a trasportare e caricare le attrezzature, a trasferirsi dalle carrozzine personali agli slittini, a portare i borsoni con le protezioni, a salire sui pulmini... Ma i volontari non sono solo degli amici! Essi fanno parte a tutti gli effetti della nostra squadra, alla quale sacrificano i sabati mattina, le serate e, quando serve, le ferie..

LE ATTREZZATURE...Sono quasi a punto! Restituiti gli slittini didattici che ci hanno permesso di giocare lo scorso anno, abbiamo riposto tutta la nostra fiducia in uno strano personaggio, appassionato di hockey e di tecnologie, che si è fatto un'overdose di regolamenti e siti internet di sledge-hockey e ci ha realizzato i nuovi mezzi per affrontare la stagione 2004-2005.

Abbigliamento, caschi, stecche, slittini.. Tutto da comprare, avendo avuto tutto in prestito fino ad ora. Ma sennò che Armata Brancaleone saremmo?

IL GHIACCIO: Anche quest'anno abbiamo potuto mettere il nostro "campo base" presso il Palaghiaccio di Varese, grazie all'aiuto degli amici della Mastini Hockey Varese e alla sponsorizzazione della MIC SHIMANO.

GLI SPONSOR: Abbiamo scoperto a nostre spese che l'Hockey è uno sport molto costoso!

La maggior parte delle spese fino ad ora è stata sostenuta dalla POLHA Varese e dalle Società OSHa Como e POP'84, ma anche i giocatori -che non godono di alcun "ingaggio"- contribuiscono sostenendo personalmente le spese di viaggio per partecipare agli allenamenti, che si svolgono in una città diversa da quelle in cui risiedono.

Ma fortunatamente abbiamo trovato chi crede in noi e ci sostiene...dapprima sponsor, ma poi anche amici!

Come si può vedere dai loghi che "fioriscono" sulle maglie da gioco dei "leoni" lombardi, oltre alla già citata MIC SHIMANO, altre Ditte hanno deciso di aiutarci: BAGNASCO che ha realizzato gli slittini da gioco, PRIFA che ha fornito attrezzature da hockey, CARDUE VARESE concessionaria SKODA che ci ha permesso di acquistare le maglie, ASPESI che ci ha dato le giacche a vento...

Anche il PANATHLON International Club Varese ha dimostrato di credere nella realtà sportiva per disabili, affidando ai nostri atleti il compito di testimoniare il "fair play" nello sport, tra i giovani e nelle scuole.

Da ultimo desidero citare anche il sostegno della Federazione Italiana Sport Disabili, ora CIP -Comitato Italiano Paralimpico-, che ha supportato economicamente parte del progetto "sledge-hockey" in Italia.

L'unica nota negativa riguarda -purtroppo- il mancato apporto della nostra Regione, la Lombardia...

Infatti, sebbene i nostri atleti abbiano vestito la maglia con la rosa camuna per un'intera stagione, non abbiamo ricevuto nessun contributo e nemmeno una risposta dai vari settori della Regione Lombardia (sport, servizi sociali, direzione generale.) ai quali abbiamo inviato varie richieste di contributo.

Pensiamo che lo SLEDGE-HOCKEY sia uno sport bello sia da vedere sia da giocare, ed abbiamo l'orgoglio e la presunzione di ritenere di poter essere un ottimo veicolo pubblicitario per aziende disposte a credere in noi, ma soprattutto ci aspettavamo, come accade in Piemonte e Alto Adige, un aiuto da parte di Enti come la Regione, che invece ci è mancato.

MA... COME SI GIOCA A SLEDGE HOCKEY?

 Lo Sledge-Hockey viene giocato da atleti che hanno perso la funzionalità delle gambe a causa di traumi di vario genere, ma che hanno buone braccia, un buon controllo del tronco, e normali capacità coordinative.

Sono quindi indicati handicap quali: paraplegia bassa, amputazioni agli arti inferiori,
esiti di poliomielite, spina bifida.

Questo sport è molto faticoso, perché sia gli spostamenti che i tiri vengono effettuati a forza di braccia: i giocatori siedono su un apposito slittino che è dotato di lame fisse posizionate sotto il sedile. Due stecche con ramponi acuminati sul fondo permettono agli atleti di spostarsi rapidamente sulla pista ghiacciata, e la parte a pala di queste stecche permette loro di tirare.

Le regole del gioco sono praticamente le stesse dell'Hockey su ghiaccio che si gioca normalmente in piedi. Anche il campo è quello regolamentare.

Purtroppo la maggior parte dei Palaghiacci in Italia non sono adeguati ai disabili : spogliatoi ai piani inferiori, docce e servizi igienici non idonei, panchina giocatori inagibile, tribune inaccessibili. Ma ci auguriamo che grazie alla pratica sempre maggiore dello Sledge-Hockey e alle segnalazioni dei nostri atleti queste difficoltà possano essere rimosse.

Una figura molto importante nello Sledge-Hockey come in tutti gli sport per disabili è quella del volontario , che insieme all'attrezzista aiuta gli atleti nella tante piccole necessità che precedono e seguono un allenamento o una partita: trasporto degli slittini e delle stecche, trasferimenti dalla carrozzina personale allo slittino di gioco, sistemazione lame o ramponi.

La squadra lombarda si è costituita nel mese di Dicembre 2003 e solo in un anno ha potuto raggiungere una buona preparazione agonistica solo per il fatto che i giocatori che la compongono non sono dei novellini dello sport.

I ragazzi dell'Armata Brancaleone, infatti, praticano da anni ciclismo, atletica, kayak, sci, basket, e questo ha permesso loro di avere già una buona forma fisica quando hanno iniziato gli allenamenti della squadra un anno fa.

GENNAIO - MARZO 2005:
Prende vita il 1° Campionato Italiano sperimentale di Hockey su Slitta: 12 partite da disputarsi in vari incontri "in casa" e "fuori casa" tra Piemonte, Lombardia e Alto Adige.

APRILE 2005:
Al termine del Campionato Italiano, il CT nazionale di sledge-hockey del Comitato Italiano Paralimpico, Andrea Chiarotti, selezionerà, dalle 3 rappresentative regionali, gli atleti migliori per creare una rappresentativa nazionale che dal 29 marzo al 3 aprile prossimi si riunirà a Torino per un primo raduno tecnico, e successivamente affronterà il Campionato Europeo a Zlin (Repubblica Ceca) dal 10 al 17 aprile.

Successivamente la rappresentativa nazionale dovrà affrontare altri appuntamenti internazionali per poter accedere - come è diritto della Nazione ospitante i Giochi - agli incontri delle Paralimpiadi.

Anche alcuni atleti dell'Armata Brancaleone saranno convocati per questo primo importante appuntamento internazionale..

E intanto Torino 2006 è sempre più vicina...

Daniela Colonna-Preti
Presidente POLHA-VARESE Coordinatore Regionale Sledge-Hockey Lombardia


VARESE, marzo 2005




Valentina Colonna Preti